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Tecar terapia per il pavimento pelvico

Il nostro studio è dotato di un’innovativa apparecchiatura di tecar terapia INDIBA ACTIVE brevettata e certificata per le problematiche pelvi perineali.

L’apparecchiatura INDIBA ACTIVE utilizza elettrodi specifici per il pavimento pelvico, mono-paziente, fatti in acciaio inossidabile per uso medicale (sterilizzabili).

Chi siamo

Siamo due dottori in fisioterapia con studio professionale in Genova. Da anni ci occupiamo prevalentemente di disordini muscolo-scheletrici, con particolare specializzazione nei disordini del distretto lombo-pelvico e pelvi-perineale.

Paolo Angelo Basso e Marina Causa

CV Marina Causa: clicca qui

CV Paolo Angelo Basso: clicca qui

Il nostro studio

Il nostro studio si trova a Genova in Piazza Alessandro Manzoni Civ. 9 Int. 14 (terzo piano con ascensore). A pochi metri dalla Stazione Ferroviaria di Genova Brignole lo Studio è facilmente raggiungibile sia attraverso i mezzi pubblici (Metro, BUS, Treno), che mediante il proprio autoveicolo con ampia possibilità di parcheggio all’interno dell’Isola Azzurra di Piazza Manzoni o della Blu Area Zona R e T. Lo Studio dista circa 2 km dal casello autostradale di Genova EST e 7 km da quello di Genova OVEST.

Sala d'attesa - NovaRehab Genova
Studio 3 - NovaRehab Genova
Studio 1 - NovaRehab Genova
Studio 2 - NovaRehab Genova
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Studio 3 - NovaRehab Genova
Studio 1 - NovaRehab Genova
Studio 1 - NovaRehab Genova
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Corridoio - NovaRehab Genova
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Studio 2 - NovaRehab Genova
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Informativa Covid-19

A seguito dell’emergenza da coronavirus SARS-CoV-2 il nostro studio professionale si è dotato di un accurato piano di sanificazione e disinfezione degli ambienti.

Lo studio professionale ha elaborato misure di gestione dell’accesso allo studio mediante un primo filtro di triage (step 1), in cui verrà valutata telefonicamente la presenza di eventuali sintomi o segni legati al Covid-19 e solo se assenti, verrà programmata la seduta. Un secondo filtro di triage (step 2) verrà effettuato all’ingresso dello studio, con misurazione della temperatura corporea mediante termometro frontale a distanza e compilazione di una scheda di rilevazione di eventuali sintomi attribuibili al Covid-19. Se anche il triage in studio risulterà negativo, il paziente potrà essere avviato alla seduta.

All’interno dello studio sarà obbligatorio indossare la mascherina (che potrà essere sia di tipo chirurgico o facciale, a discrezione del paziente) e i calzari monouso che verranno messi a disposizione in sala d’attesa. Sarà altresì richiesto di igienizzare le mani (mediante lavaggio con acqua e sapone oppure mediante soluzione idroalcolica al 70%) sia in entrata che in uscita dallo studio.

I professionisti indosseremo oltre alla solita divisa: mascherina FFP2 e guanti monouso (in alcuni casi potrebbe essere necessario indossare anche un camice monouso e una visiera facciale).

Al termine di ogni consulto, tra un paziente e l’altro, verrà eseguita sia un’accurata disinfezione dei lettini fisioterapici che di tutte le superfici di contatto presenti in studio (scrivania, apparecchiature, ausili fisioterapici, etc.); gli ambienti verranno inoltre arieggiati ad ogni cambio paziente (o al bisogno).

A fine giornata l’intero studio sarà sottoposto a sanificazione e disinfezione giornaliera.

Una volta a settimana in studio verrà eseguita la sanificazione periodica settimanale. Le suddette procedure saranno registrate in un’apposita scheda e rese visibili all’interno dello studio.

Siamo a vostra piena disposizione per chiarire qualsiasi Vostro dubbio o bisogno di ulteriore informazione.

Cordiali saluti.

Paolo Angelo Basso e Marina Causa

Storia Fisioterapia

Fisioterapia: definizione

Dal punto di vista etimologico il termine è composto dall’unione di fisio (natura) e terapia (cura): si può definire la fisioterapia come una disciplina che si avvale di mezzi fisici per curare (vedremo successivamente cosa si intende per “mezzi fisici”).

Purtroppo la definizione puramente etimologica, ad oggi, risulta essere inadeguata ed incompleta nel definire il complesso bagaglio teorico-pratico della fisioterapia. Si rende quindi necessaria un’analisi più approfondita.

Innanzitutto è importante fare chiarezza sul concetto di “mezzi fisici”: con questo termine si intendono quei mezzi fisico/naturali, ad esclusione dei mezzi chimici (farmaci), che si servono di energie fisiche (elettriche, elettromagnetiche e meccaniche) a scopo curativo, ossia le terapie fisiche strumentali (elettrostimolazione, TENS, TECARterapia, diadinamica, onde interferenziali, marconiterapia, radarterapia, magnetoterapia, laserterapia, ultrasuonoterapia e le onde d’urto).

In Italia il termine fisioterapia e fisioterapista (operatore sanitario che applica la fisioterapia) sono entrati in uso ufficiale solo recentemente. A partire dagli anni ’90, per uniformarsi a livello internazionale, l’Italia ha ufficialmente e univocamente introdotto il termine fisioterapia, vocabolo utilizzato nella maggior parte del Mondo.

Il Ministero della Salute (allora della Sanità) ha definito il profilo professionale del fisioterapista (D.L. n.741/1994), dal quale si possono estrapolare alcuni ambiti di cui si occupa la fisioterapia (vedi sezione Professione). Attualmente si potrebbe provare a definire la fisioterapia come “l’insieme degli strumenti che il fisioterapista utilizza, sulle parti del corpo di un paziente, per alleviare deficit neuro-motori e dolori collegati a disfunzioni neuro-muscolo-scheletriche derivanti da un evento morboso (acuto o cronico)”.

Purtroppo questa definizione risulta ancora “incompleta” non rendendo merito al complesso lavoro del fisioterapista.

Excursus storico

L’impiego di mezzi fisici (termalismo, talassoterapia, ecc.) e terapie manuali (massaggi, mobilizzazioni, ecc.) per il benessere e la cura del corpo e dei suoi stati morbosi è conosciuto e impiegato dall’uomo fin dagli albori dell’umanità.

Antichi testi appartenenti alle diverse culture egizie, greche e romane riportano scritti relativi a pratiche manipolative, massoterapiche e talassoterapiche. Tra i primissimi praticanti della nostra professione alcuni autori annoverano anche Ippocrate e Galeno (500 a.C., circa), “padri fondatori” della medicina.

Tra il XVIII ed il XIX Secolo, con lo sviluppo della Scienza Ortopedica, si iniziarono a studiare in Europa nuove apparecchiature a scopo “rieducativo”; generalmente si trattava di laboriose macchine per trazionare le scoliosi giovanili (ad oggi, fortunatamente abbandonate, n.d.r.) o per potenziare (mediante pesi e carrucole) parti del corpo rese deboli da fratture o da paralisi. Parallelamente a tutto ciò iniziavano a nascere i primi “fisioterapisti moderni“.

Tuttavia dobbiamo attendere gli inizi del XX Secolo, per parlare di vere e proprie tecniche fisioterapiche.

Dopo la II Guerra Mondiale, grazie al progressivo avanzamento delle conoscenze neurologiche ed ortopediche, iniziarono a diffondersi un gran numero di metodiche riabilitative, che ancora oggi vengono quotidianamente impiegate per la riabilitazione delle patologie neurologiche. La comunità medico-scientifica di allora pose le basi per la futura creazione di nuove figure professionali sanitarie che potessero occuparsi in modo specifico dei deficit funzionali (disabilità), conseguente ad uno stato morboso acuto o cronico (menomazione), per ridurre il più possibile l’impatto negativo di questo sulla partecipazione alle attività della vita quotidiana (handicap).

E’ per questo che la fisioterapia ben si adatta alle esigenze terapeutiche non solo di tipo cronico-progressivo (es. patologie neurologiche: ictus, SM, Parkinson,ecc.) bensì anche alle affezioni acute e croniche di minor entità (es. lombalgia) che possono comunque creare uno stato di “disabilità ed handicap” transitorio (basti pensare al disagio multidimensionale –personale, sociale, lavorativo– che provoca una lombalgia acuta).

Proprio per questo, negli ultimi decenni, è andata via via sviluppandosi una nuova branca della fisioterapia, la Terapia Manuale (basata sui concetti della Orthopaedic Manual Therapy, O.M.T.).

La Terapia Manuale rappresenta un’evoluzione del concetto fisioterapico, portando al centro dell’attenzione il ragionamento clinico (valutazione fisioterapica), mediante un’approfondita analisi del gesto motorio sia nel soggetto normale, sia nel soggetto patologico (a prescindere da qualsiasi stato morboso esso sia affetto).
La Terapia Manuale, a partire dagli anni ’50 dello scorso secolo, ha introdotto nuove tecniche raffinando alcuni classici approcci fisioterapici quali la massoterapia e la mobilizzazione, introducendo anche l’atto manipolativo, rendendo ancora più specifico e mirato l’intervento terapeutico del fisioterapista.
Il principale obiettivo che si pone la Terapia Manuale è la normalizzazione delle strutture neuro-muscolo-scheletriche, disfunzionali e sintomatiche, riducendo (spesso abolendo) la spiacevole sensazione dolorosa conseguente alla disfunzione stessa. Altri approcci terapeutici coadiuvano il trattamento di MT (Manual Therapy) per una completa (e altrettanto complessa) rieducazione funzionale, quali la rieducazione posturale e propriocettiva.

Ad oggi, la formazione professionale del fisioterapista è di esclusiva pertinenza universitaria, prevedendo un iter di studi di I Livello di tre anni  a cui si possono facoltativamente aggiungere due ulteriori anni di Laurea Magistrale di II Livello.
Inoltre su tutto il territorio nazionale sono stati attivati Corsi di Perfezionamento e Master di specializzazione di I e II Livello, esclusivamente di tipo universitario, nonché Corsi Privati inerenti le diverse branche della fisioterapia quali: rieducazione posturale, terapia manuale, idroterapia, rieducazione pelvi-perineale, ecc.
Lo stato italiano riconosce come figura sanitaria solo i professionisti in possesso del titolo di Laurea o dei precedenti titoli equipollenti (diploma universitario, scuole regionali, scuole dirette a fini speciali).

Riabilitazione del Pavimento Pelvico e Incontinenza Urinaria

Riabilitazione del Pavimento Pelvico e Incontinenza Urinaria

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Riabilitazione del Pavimento Pelvico e Incontinenza Urinaria:

al via un nuovo progetto

 

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Un nuovo Progetto Riabilitativo Pelvi Perineale è ufficialmente partito il 1° Ottobre 2011.

Il Progetto NovaRehab® negli anni è cresciuto e oggi è in grado di offrire trattamenti di alta specializzazione anche nell’ambito della Riabilitazione Pelvi Perinealegià conosciuta come Riabilitazione uro-ginecologica.

I disturbi sfinterici sono un argomento tutt’oggi poco affrontato. Spesso la tendenza di chi soffre di incontinenza urinaria è quella di tenere nascosta la verità, vivendo in solitudine il proprio disagio.

Per ulteriori informazioni, riguardo all’approccio fisioterapico adottato, si rimanda alla sezione Pavimento Pelvico del sito; nella sezione Contatti sarà altresì possibile avere, telefonicamente o via mail, ulteriori informazioni a riguardo.