Abusivismo in fisioterapia

In Italia l’abusivismo in riabilitazione negli ultimi anni ha subito una preoccupante espansione. Le spiegazioni relative a questo fenomeno sono molteplici: false credenze su facile “business” derivante da questa professione, scarsità (spesso assenza) di controlli e sanzioni per i non-professionisti, carenza normativa, nonché scarsa informazione degli utenti (sottovalutazione dei danni derivanti da trattamenti manuali svolti da abusivi).

Secondo i dati presentati all’Expo Sanita’ di Bologna del maggio 2010 i fisioterapisti abusivi in Italia sono 100 mila, quasi il doppio di quelli veri (60 mila circa). Questo dato rappresenta un vero dramma non solo per chi svolge con competenza il proprio lavoro, ma anche per i pazienti, che si trovano (spesso in buona fede) nelle mani di persone incapaci che possono peggiorare le loro già precarie condizioni di salute.

Come difendersi?

Bisogna riferirsi esclusivamente a professionisti regolarmente iscritti all’Ordine TSRM PSTRP e al relativo Albo Provinciale dei Fisioterapisti (consultabile sul sito internet istituzionale dell’Ordine).

I professionisti debbono necessariamente essere in possesso del titolo di studio (che dovrebbe essere sempre esposto nel proprio studio) ed essere in regola con le normative vigenti e con il fisco (in caso di regime libero professionale registrazione della partita I.V.A. con codice ATECO 86.90.21).

Non per ultimo debbono essere in regola con l’aggiornamento professionale triennale legato all’accreditamento E.C.M. (Educazione Continua in Medicina).