15 Articles

Storia Fisioterapia

Fisioterapia: definizione

Dal punto di vista etimologico il termine è composto dall’unione di fisio (natura) e terapia (cura): si può definire la fisioterapia come una disciplina che si avvale di mezzi fisici per curare (vedremo successivamente cosa si intende per “mezzi fisici”).

Purtroppo la definizione puramente etimologica, ad oggi, risulta essere inadeguata ed incompleta nel definire il complesso bagaglio teorico-pratico della fisioterapia. Si rende quindi necessaria un’analisi più approfondita.

Innanzitutto è importante fare chiarezza sul concetto di “mezzi fisici”: con questo termine si intendono quei mezzi fisico/naturali, ad esclusione dei mezzi chimici (farmaci), che si servono di energie fisiche (elettriche, elettromagnetiche e meccaniche) a scopo curativo, ossia le terapie fisiche strumentali (elettrostimolazione, TENS, TECARterapia, diadinamica, onde interferenziali, marconiterapia, radarterapia, magnetoterapia, laserterapia, ultrasuonoterapia e le onde d’urto).

In Italia il termine fisioterapia e fisioterapista (operatore sanitario che applica la fisioterapia) sono entrati in uso ufficiale solo recentemente. A partire dagli anni ’90, per uniformarsi a livello internazionale, l’Italia ha ufficialmente e univocamente introdotto il termine fisioterapia, vocabolo utilizzato nella maggior parte del Mondo.

Il Ministero della Salute (allora della Sanità) ha definito il profilo professionale del fisioterapista (D.L. n.741/1994), dal quale si possono estrapolare alcuni ambiti di cui si occupa la fisioterapia (vedi sezione Professione). Attualmente si potrebbe provare a definire la fisioterapia come “l’insieme degli strumenti che il fisioterapista utilizza, sulle parti del corpo di un paziente, per alleviare deficit neuro-motori e dolori collegati a disfunzioni neuro-muscolo-scheletriche derivanti da un evento morboso (acuto o cronico)”.

Purtroppo questa definizione risulta ancora “incompleta” non rendendo merito al complesso lavoro del fisioterapista.

Excursus storico

L’impiego di mezzi fisici (termalismo, talassoterapia, ecc.) e terapie manuali (massaggi, mobilizzazioni, ecc.) per il benessere e la cura del corpo e dei suoi stati morbosi è conosciuto e impiegato dall’uomo fin dagli albori dell’umanità.

Antichi testi appartenenti alle diverse culture egizie, greche e romane riportano scritti relativi a pratiche manipolative, massoterapiche e talassoterapiche. Tra i primissimi praticanti della nostra professione alcuni autori annoverano anche Ippocrate e Galeno (500 a.C., circa), “padri fondatori” della medicina.

Tra il XVIII ed il XIX Secolo, con lo sviluppo della Scienza Ortopedica, si iniziarono a studiare in Europa nuove apparecchiature a scopo “rieducativo”; generalmente si trattava di laboriose macchine per trazionare le scoliosi giovanili (ad oggi, fortunatamente abbandonate, n.d.r.) o per potenziare (mediante pesi e carrucole) parti del corpo rese deboli da fratture o da paralisi. Parallelamente a tutto ciò iniziavano a nascere i primi “fisioterapisti moderni“.

Tuttavia dobbiamo attendere gli inizi del XX Secolo, per parlare di vere e proprie tecniche fisioterapiche.

Dopo la II Guerra Mondiale, grazie al progressivo avanzamento delle conoscenze neurologiche ed ortopediche, iniziarono a diffondersi un gran numero di metodiche riabilitative, che ancora oggi vengono quotidianamente impiegate per la riabilitazione delle patologie neurologiche. La comunità medico-scientifica di allora pose le basi per la futura creazione di nuove figure professionali sanitarie che potessero occuparsi in modo specifico dei deficit funzionali (disabilità), conseguente ad uno stato morboso acuto o cronico (menomazione), per ridurre il più possibile l’impatto negativo di questo sulla partecipazione alle attività della vita quotidiana (handicap).

E’ per questo che la fisioterapia ben si adatta alle esigenze terapeutiche non solo di tipo cronico-progressivo (es. patologie neurologiche: ictus, SM, Parkinson,ecc.) bensì anche alle affezioni acute e croniche di minor entità (es. lombalgia) che possono comunque creare uno stato di “disabilità ed handicap” transitorio (basti pensare al disagio multidimensionale –personale, sociale, lavorativo– che provoca una lombalgia acuta).

Proprio per questo, negli ultimi decenni, è andata via via sviluppandosi una nuova branca della fisioterapia, la Terapia Manuale (basata sui concetti della Orthopaedic Manual Therapy, O.M.T.).

La Terapia Manuale rappresenta un’evoluzione del concetto fisioterapico, portando al centro dell’attenzione il ragionamento clinico (valutazione fisioterapica), mediante un’approfondita analisi del gesto motorio sia nel soggetto normale, sia nel soggetto patologico (a prescindere da qualsiasi stato morboso esso sia affetto).
La Terapia Manuale, a partire dagli anni ’50 dello scorso secolo, ha introdotto nuove tecniche raffinando alcuni classici approcci fisioterapici quali la massoterapia e la mobilizzazione, introducendo anche l’atto manipolativo, rendendo ancora più specifico e mirato l’intervento terapeutico del fisioterapista.
Il principale obiettivo che si pone la Terapia Manuale è la normalizzazione delle strutture neuro-muscolo-scheletriche, disfunzionali e sintomatiche, riducendo (spesso abolendo) la spiacevole sensazione dolorosa conseguente alla disfunzione stessa. Altri approcci terapeutici coadiuvano il trattamento di MT (Manual Therapy) per una completa (e altrettanto complessa) rieducazione funzionale, quali la rieducazione posturale e propriocettiva.

Ad oggi, la formazione professionale del fisioterapista è di esclusiva pertinenza universitaria, prevedendo un iter di studi di I Livello di tre anni  a cui si possono facoltativamente aggiungere due ulteriori anni di Laurea Magistrale di II Livello.
Inoltre su tutto il territorio nazionale sono stati attivati Corsi di Perfezionamento e Master di specializzazione di I e II Livello, esclusivamente di tipo universitario, nonché Corsi Privati inerenti le diverse branche della fisioterapia quali: rieducazione posturale, terapia manuale, idroterapia, rieducazione pelvi-perineale, ecc.
Lo stato italiano riconosce come figura sanitaria solo i professionisti in possesso del titolo di Laurea o dei precedenti titoli equipollenti (diploma universitario, scuole regionali, scuole dirette a fini speciali).

Riabilitazione del Pavimento Pelvico e Incontinenza Urinaria

Riabilitazione del Pavimento Pelvico e Incontinenza Urinaria

logo_mc_2015

Riabilitazione del Pavimento Pelvico e Incontinenza Urinaria:

al via un nuovo progetto

 

pelvi_perineale

Un nuovo Progetto Riabilitativo Pelvi Perineale è ufficialmente partito il 1° Ottobre 2011.

Il Progetto NovaRehab® negli anni è cresciuto e oggi è in grado di offrire trattamenti di alta specializzazione anche nell’ambito della Riabilitazione Pelvi Perinealegià conosciuta come Riabilitazione uro-ginecologica.

I disturbi sfinterici sono un argomento tutt’oggi poco affrontato. Spesso la tendenza di chi soffre di incontinenza urinaria è quella di tenere nascosta la verità, vivendo in solitudine il proprio disagio.

Per ulteriori informazioni, riguardo all’approccio fisioterapico adottato, si rimanda alla sezione Pavimento Pelvico del sito; nella sezione Contatti sarà altresì possibile avere, telefonicamente o via mail, ulteriori informazioni a riguardo.

Pharma Magazine n.72 – Gennaio 2013 Articolo sul Pavimento Pelvico

logo_mc_2015

Pharma Magazine n.72 – Gennaio 2013

Articolo sul Pavimento Pelvico


pharma_magazine_72

Nel mese di Gennaio è uscito il nuovo numero di Pharma Magazine, mensile di salute, attualità e cultura distribuito gratuitamente nelle farmacie italiane.

Questo mese Pharma Magazine ha pubblicato un nostro articolo dal titolo “PP” (Pavimento Pelvico, ndr), sull’importante tematica della riabilitazione pelvi-perineale.

pharm_magazine_72_gennaio_2013

Cliccare sull’immagine per scaricare la rivista

Kinesio Taping

Kinesio Taping® Method

Il Kinesio Taping® Method è una tecnica di trattamento originariamente sviluppata in Giappone più di 25 anni fa dal Dr. Kenzo Kase. Il termime “kinesio taping” deriva dall’unione di “kinesi” (ovvero movimento, dal greco antico) e “tape” (nastro in inglese).

Il Kinesio Taping® non è un bendaggio funzionale, bensì è un bendaggio adesivo elastico con effetto terapeutico di tipo bio-meccanico. Il Kinesio Taping® non continete alcun farmaco/medicamento, dal punto di vista terapeutico esso sfrutta esclusivamente un effetto di tipo bio-meccanico attraverso il quale sia la fascia superficiale che la fascia (muscolare) profonda vengono adeguatamente sollecitate. A seconda della tipologia di applicazione il Kinesio Taping® può avere diversi effetti: propriocettivo sulla funzione muscolare e fasciale, antalgico (anti-dolorofico) e vascolare agendo sulla microcircolazione sanguigna e linfatica nella zona in cui viene applicato.

applicazioni_kinesio_taping

Esempi di applicazioni muscolari del Kinesio Taping®

Liberamente tratto e modificato dal sito ufficiale Kinesio Taping Italia (immagini comprese) al seguende indirizzo: www.kinesiotapingitalia.it (attività sito cessata in data 31.12.2011)

 

La metodica di trattamento ed applicazione del tape viene insegnata a livello internazionale attraverso un format che è uguale in tutti i paesi che aderiscono a questo tipo di formazione specialistica. Il format prevede l’acquisizione di tre livelli formativi: KT1, KT2 e KT3. Attualmente è stato completato dallo Studio NovaRehab® il KT1 e KT2.

Per ulteriori informazioni consultare: www.kinesiotaping.com il sito web ufficiale della Kinesio Taping® Association International.

Fisioterapia Domiciliare Genova Cogoleto

Fisioterapia Domiciliare

Lo Studio Fisioterapico NovaRehab® ha attivato un nuovo servizio di fisioterapia domiciliare.

 

Il servizio è attivo sul territorio dei comuni di Genova, Arenzano, Cogoleto e Varazze (SV).

Per ulteriori informazioni contattare il numero 328/1592396.

Contatti NovaRehab

PIAZZA ALESSANDRO MANZONI 9/14

Genova Brignole / S. Fruttuoso

Per contattare il Dott. Paolo Angelo Basso, fisioterapista esperto in disordini muscolo-scheletrici:

Telefono 328 1592396

Mail  info@novarehab.it

Per contattare la Dott.ssa Marina Causa, fisioterapista esperta in disordini pelvi-perineali maschili e femminili:

Telefono 346 2333987

Mail pelviperineale@novarehab.it

Risultati immagini per instagram

Seguiteci su Instagram:

pelvic_genoa

Blog Pelvi Perineale: nasce un nuovo servizio

logo_mc_2015

Blog Pelvi Perineale: nasce un nuovo servizio

FARMACIA SERRA GENOVA

blog_farmaciaserra

Dal mese di Novembre 2011, all’andirizzo www.farmaciaserragenova.blogspot.com potrete trovare uno spazio dedicato al tema della Riabilitazione Pelvi Perineale, cortesemente concessoci dalla Farmacia Serra (http://farmaciaserragenova.it/) di Genova Voltri.

Il Dott. Edoardo e la Dott.ssa Maddalena Schenardi, oltre ad avere sviluppato un ampio settore della propria farmacia relativo alla prima infanzia, negli ultimi anni si sono avvicinati alle problematiche inerenti la gravidanza e il periodo del post-partum, dimostrando grande interesse nei confronti della riabilitazione pelvi-perineale. Ciò ha permesso di sviluppare una sezione del loro blog relativa a questo particolare argomento, di cui oggi si parla ancora troppo poco.

 

Il blog è suddiviso in diversi “post” (messaggi testuali, ndr) che, di volta in volta, trattano nuovi argomenti riguardanti la tematica del Pavimento Pelvico, sia femminile che maschile.

 

Elenco dei post del Blog Pelvi Perineale:

 

  • http://farmaciaserragenova.blogspot.com/2011/11/capita-spesso-di-parlare-con-qualche.html

Pavimento pelvico ed incontinenza urinaria: qualche informazione utile (Giovedì 17 novembre 2011)

  • http://farmaciaserragenova.blogspot.com/2011/12/pavimento-pelvico-ed-incontinenza-i.html

Pavimento pelvico ed incontinenza : i chiarimenti dell’ esperta (venerdì 2 dicembre 2011)

Abusivismo in fisioterapia

In Italia l’abusivismo in riabilitazione negli ultimi anni ha subito una preoccupante espansione. Le spiegazioni relative a questo fenomeno sono molteplici: false credenze su facile “business” derivante da questa professione, scarsità (spesso assenza) di controlli e sanzioni per i non-professionisti, carenza normativa, nonché scarsa informazione degli utenti (sottovalutazione dei danni derivanti da trattamenti manuali svolti da abusivi).

Secondo i dati presentati all’Expo Sanita’ di Bologna del maggio 2010 i fisioterapisti abusivi in Italia sono 100 mila, quasi il doppio di quelli veri (60 mila circa). Questo dato rappresenta un vero dramma non solo per chi svolge con competenza il proprio lavoro, ma anche per i pazienti, che si trovano (spesso in buona fede) nelle mani di persone incapaci che possono peggiorare le loro già precarie condizioni di salute.

Come difendersi?

Bisogna riferirsi esclusivamente a professionisti regolarmente iscritti all’Ordine TSRM PSTRP e al relativo Albo Provinciale dei Fisioterapisti (consultabile sul sito internet istituzionale dell’Ordine).

I professionisti debbono necessariamente essere in possesso del titolo di studio (che dovrebbe essere sempre esposto nel proprio studio) ed essere in regola con le normative vigenti e con il fisco (in caso di regime libero professionale registrazione della partita I.V.A. con codice ATECO 86.90.21).

Non per ultimo debbono essere in regola con l’aggiornamento professionale triennale legato all’accreditamento E.C.M. (Educazione Continua in Medicina).